Tutatrap ha un dispositivo di auto-mantenimento del livello dell’acqua che mantiene in superficie il liquido per la cattura.
La trappola può essere posizionata su terreno, ma meglio ad un’altezza di 40/50 cm grazie allo stelo da inserire al suo sistema di supporto.
La trappola ha il contenitore per il feromone centrato e protetto.
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Le informazioni sui prodotti qui riportate sono solo a carattere indicativo e informativo e non sostituiscono quanto riportato nelle singole etichette. L’utilizzatore è tenuto ad attenersi alle indicazioni riportate nell’etichetta dei singoli prodotti per un uso corretto in modo da evitare danni a persone e ad animali. La Viridia declina ogni responsabilità per un uso improprio dei prodotti.
Dosi e modalità di impiego
Posizionare l’attrattivo all’interno del contenitore dei feromoni e chiudere con il coperchio. Ancorare il contenitore del feromone in alto al centro del vassoio rosso. Riempire d’acqua finché non inizia a drenare. Aggiungere una sostanza oleosa o un sapone all’acqua per evitare che gli insetti fuoriescano, migliorandone l’efficacia.
In generale, si consiglia di posizionare più di 30 trappole per ettaro distribuite uniformemente sulla superficie da proteggere. È interessante tenere una o due trappole per monitorare il parassita, svuotandole ogni settimana, per controllare la curva di volo dell’insetto e la sua intensità. Altezza di installazione: tra 0 e 40 cm. Se possibile, sollevare la trappola da terra di alcuni centimetri.
Fillominatrice del pomodoro (Tuta absoluta)
È un piccolo lepidottero estremamente dannoso per la coltura del pomodoro. Nel 2006 Tuta
absoluta è approdata in Spagna e in pochi anni si è diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo (in Italia le prime osservazioni sono avvenute nel 2008) apportando seri danni alle coltivazioni di solanacee, in particolare di pomodoro. Questo lepidottero, lungo meno di un centimetro e di colore grigiastro, è in grado di deporre 150-250 uova e compie non meno di sette-otto generazioni all’anno (nel Sud Italia). Le larve che fuoriescono dalle uova iniziano immediatamente a scavare gallerie all’interno delle foglie, caratteristica che rende difficile ad esempio il controllo con insetticidi di contatto. Lo scavo della mina (da qui il nome di fillominatrice del pomodoro) riduce la capacità fotosintetica della pianta debilitando l’intero organismo. Il danno è ancora maggiore visto che le uova vengono deposte singolarmente oppure a piccoli gruppi di tre-quattro, il che aumenta l’estensione del problema. Ad interessare gli agricoltori è soprattutto il danno sui frutti. Se è raro che le larvette appena fuoriuscite dalle uova attacchino i pomodori (avviene solo per quelle provenienti da uova deposte sul calice), è invece frequente che le larve più mature vadano sui frutti in un secondo momento, attaccando qualsiasi punto della bacca, mentre sono alla ricerca di nuovo tessuto di cui cibarsi (larve erranti). I frutti possono essere attaccati a qualunque stadio di crescita. Raggiunta la maturità, la maggior parte delle larve esce dalle mine e si lascia cadere al suolo per imbozzolarsi (stadio di crisalide) tra i detriti e le particelle terrose. Solo una piccola parte di esse si imbozzola sulla pianta, tra le foglie accartocciate o nella zona del calice dei frutti.
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